Quali sono le “seghe mentali” dei tuoi clienti?

Gran parte dei nostri pensieri sono negativi.

Circa l'80% della nostra attività cerebrale è legata a problemi, preoccupazioni, paure.


Insomma, checchè se ne dica...tutti quanti ci facciamo delle gran seghe mentali.

Compresi i tuoi clienti.

Passiamo la nostra vita a rimestare nelle emozioni negative.

Rabbia.

Vergogna.

Paura.

Colpa.


Al contrario, solo una piccola percentuale del nostro tempo la impieghiamo a godere di emozioni positive.


Prova a pensarci.

Quanto tempo hai dedicato a goderti la vita ieri?

Quanto tempo hai dedicato invece a preoccuparti?


Non serve essere Mago Silvan per azzeccare la risposta giusta.

Eppure, la maggior parte dei copy, script di vendita e testi pubblicitari NON parlano mai di problemi, paure, difficoltà.


In Italia, c'è ancora molta reticenza a parlare dei problemi delle persone (e delle aziende, nel B2B).

Si teme di violare una presunta verginità.

E così, si passa subito a parlare di soluzioni.

Di prodotti.

Caratteristiche, benefici, dettagli tecnici.


Eppure, non funziona così il cervello umano.

E’ progettato per risolvere problemi (presenti, futuri o potenziali).

Dovrebbe essere normale parlare dei problemi.


Prova a guardare un telegiornale a caso oggi.

La maggior parte delle notizie sono negative.
Perché lo share TV nei TG si fa con le notizie negative.

Lo so, è brutto dirlo, ma le notizie positive...annoiano.


E invece cosa fanno gli imprenditori?

Magnificano solo soluzioni e prodotti.

Non parlano dei problemi, “che fa brutto”.

Poi si urta la sensibilità del cliente, che ci rimane male e non compra.


Quando in realtà è praticamente il contrario.

Forse è vero che si indigna, ma succede perché il cliente è stato colto nel vivo.


Una soluzione è inutile, senza il problema.

Al più, è una delle tante soluzioni.
Chissà se è quella giusta per me.


Se quando scrivi non punzecchi il lettore per i suoi problemi, se non acchiappi i loop mentali che stanno vorticosamente girando nella sua testa, se eviti di fare riferimenti all'80% dei suoi pensieri (negativi) per dedicarti troppo velocemente al 20% (quelli positivi), è molto probabile che non lo agganci proprio.


Nel senso che eviterà il suo messaggio, per tornare a pensare ai suoi problemi.


Non ha assolutamente compreso il perché la tua soluzione possa migliorargli la vita..

Certo, parlare dei problemi dei clienti è difficile, ma il lavoro dell'imprenditore è proprio questo: diventare esperto delle seghe mentali dei propri clienti.

Tu le conosci?

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